La Nostra

Storia

La Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare è stata costituita a Lodi, in data 15 Dicembre 2020.
La Fondazione nasce, come spesso accade alle idee innovative, da un semplice incontro davanti a un caffè, nel mese di Maggio 2020. In tale occasione uno dei suoi Soci fondatori, Bernardo Cortese, Cardiologo in Milano, ebbe uno sfogo difronte ai futuri Soci Roberto Galvagno e Gianni Manetta.
“E’ mai possibile che tutta l’attenzione del nostro Paese sia rivolta al Covid, e si dimentichi che quest’anno, più che nel passato, le malattie cardiovascolari stiano mietendo tantissime vittime?”, è sorta, spontaneamente, la domanda. Infatti, i primi dati disponibili dimostravano già un incremento delle morti cardiovascolari “per dimenticanza”. Ma il Covid era solo la punta dell’iceberg.

Occorreva colmare questa lacuna, non solo a livello di una corretta informazione del problema, acuito dalla situazione pandemica, ma anche sul piano della ricerca. In Italia pochi sono a conoscenza del fatto che nel nostro Paese si investe pochissimo per sostenere studi di rilevanza internazionale, e questo vale sia per gli investimenti pubblici che per quelli privati.
Ciò accade a fronte di un livello scientifico mediamente alto o molto alto dei nostri ricercatori: nonostante questo, i finanziamenti ottenuti sono tra i più bassi al mondo tra i paesi considerati sviluppati.

UNA DECISIONE STORICA

I tre Soci Fondatori sopra menzionati, hanno quindi in quel momento preso una decisione a nostro modesto parere storica, ovvero quella di dare vita ad una Fondazione moderna, snella ed efficiente per sostenere la ricerca nei settori cardiaco e cardio-vascolare italiani. Nello specifico, le finalità della Fondazione R.I.C. sono quelle di sostenere le tecnologie e tecniche più innovative per poter
curare al meglio i pazienti cardiopatici, in particolar modo quelli più delicati e ad alto rischio, a partire dai filoni di ricerca intrapresi dal Dott. Cortese, tra cui l’impiego di palloni medicati al posto di protesi (stent) e tecniche operatorie moderne e più sicure.
Le ricerche e le sperimentazioni che fanno da sfondo alla Fondazione possono essere trovate qua: www.bernardocortese.com.

Noi di R.I.C. oggi ci poniamo alcune domande:

  • Esistono cure e protocolli di trattamento che possano essere adattate a tutti i pazienti?
  • Ovvero, è forse meglio creare una Medicina personalizzata sulle esigenze e caratteristiche di tutti i pazienti?
  • Possiamo ridurre il rischio di sanguinamento insito nell’impianto dei comuni stent medicati, o la loro occlusione a medio-lungo termine?
  • Possiamo evitare di ricoprire di metallo le coronarie di pazienti cardiopatici, riducendo l’estensione e il numero degli stent impiantati?
  • Possiamo estendere la disponibilità e la cura dei pazienti con valvulopatia a tecniche sempre meno invasive, che permettano un recupero più rapido?
  • Possiamo trattare i pazienti con angioplastica coronarica e dimetterli dopo poche ore?
  • Riusciremo a curare i pazienti affetti da malattia aterosclerotica periferica in maniera meno invasiva?
  • Come possiamo seguire meglio i pazienti affetti da Scompenso Cardiaco, anche a distanza, riducendo il numero di visite programmate e l’accesso al Pronto Soccorso?
  • Esiste la possibilità di sviluppare protocolli di gestione dei pazienti cardiopatici o a rischio durante pandemie, come quella Covid che stiamo vivendo?
  • Possiamo migliorare l’interazione tra Università ed enti di ricerca italiani, per ottimizzare processi, protocolli di cura e ricerca nel settore Cardiovascolare?
  • Possiamo educare meglio, ed in maniera più efficace, gli Italiani per quanto concerne le malattie cardiovascolari?
  • E’ possibile creare maggior cultura presso categorie a rischio (es. gli sportivi) per ridurre la famigerata morte improvvisa durante sforzo fisico?
  • Possiamo sostenere psicologicamente i pazienti con grave malattia cardiovascolare, ad esempio con l’ausilio della Musica?

La Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare si pone come obiettivo di rispondere a queste e ad altre domande, a cui le evidenze scientifiche attualmente disponibili non sono ancora state in grado di rispondere.
Un obiettivo ambizioso, che ha come scopo portare a una più approfondita conoscenza scientifica dove ancora risulta lacunosa, con lo scopo di migliorare la qualità e la durata della vita del paziente cardiopatico più fragile.

Come vogliamo farlo? Sostenendo la ricerca in maniera trasparente ed imparziale.

SOCI FONDATORI & CONSIGLIO DI INDIRIZZO