Musica e cuore
La musicoterapia consiste nell’uso professionale della musica e dei suoi elementi sonoro-musicali nell’ambito medico, educazionale e in ogni ambito del quotidiano nel quale può essere impiegata per migliorare la qualità di vita di un singolo individuo o di un gruppo.
L’obiettivo della disciplina è quello di migliorare la condizione fisica, emozionale, intellettuale, sociale e psicologica delle persone. La ricerca e la pratica clinica si basano su specifici standard definiti su basi culturali e sociali.
La musicoterapia è una forma particolare di psicoterapia nella quale le forme dell’interazione e della comunicazione musicale sono utilizzate in modo alternativo a quella verbale.

Musica e cuore.
La musicoterapia consiste nell’uso professionale della musica e dei suoi elementi sonoro-musicali nell’ambito medico, educazionale e in ogni ambito del quotidiano nel quale può essere impiegata per migliorare la qualità di vita di un singolo individuo o di un gruppo.
L’obiettivo della disciplina è quello di migliorare la condizione fisica, emozionale, intellettuale, sociale e psicologica delle persone. La ricerca e la pratica clinica si basano su specifici standard definiti su basi culturali e sociali.
La musicoterapia è una forma particolare di psicoterapia nella quale le forme dell’interazione e della comunicazione musicale sono utilizzate in modo alternativo a quella verbale.
Come la musicoterapia aiuta il cuore
Le evidenze portate dagli studi mostrano che l’ascolto della musica ha un effetto sull’onda pressoria arteriosa, in quanto riduce il rilascio di adrenalina.
Inoltre, la tipologia di musica condiziona il ritmo cardiaco e la frequenza respiratoria, oltre che il rilascio di cortisolo nel sangue.
Alcuni studi hanno inoltre dimostrato che i pazienti sottoposti a musicoterapia presentano una diminuzione dei livelli di cortisolo nel sangue e la conseguente possibilità di ridurre della somministrazione di benzodiazepine (midazolam) rispetto al gruppo di controllo che segue la terapia standard.
Il cortisolo è un ormone che viene rilasciato in elevate concentrazioni in condizioni di forte stress (il livello normale è di 250-550 mmol/L) provocando gli effetti negativi seguenti:
– Aumento della glicemia
– Aumento della possibilità di sviluppare osteoporosi
– Riduzione delle difese immunitarie
– Induzione del catabolismo proteico
– Aumento della massa lipidica
Alcuni studi hanno dimostrato che dopo un intervento di chirurgia cardiaca, l’ascolto della musica riduce del 33% il rilascio di cortisolo nel sangue (484 mmol/L dopo l’ascolto di musica, a fronte dei 618 mmol/L nel gruppo placebo)
L’incremento del livello di cortisolo conseguente alla condizione di stress vissuta dal paziente induce inoltre l’aumento dell’incidenza di eventi trombotici.
I NOSTRI PROGETTI
Progetto 1
Popolazione: Pazienti cardiopatici in attesa di esame coronarografico.
Scopo: Ridurre il livello di stress fisico e psicologico.
Metodo: Verrà somministrato l’ascolto della musica prima dell’intervento.
Parametri osservati: Variazione del livello di ansia pre e post somministrazione di 20-30’ di musica, con playlist creata da musicoterapeuta professionista, in base alle preferenze del paziente
Progetto 2.
Popolazione: Pazienti cardiopatici con recente infarto del miocardio.
Scopo: Ridurre il livello di stress fisico e psicologico e migliorare alcuni parametri cardiovascolari.
Metodo: Verrà somministrata musicoterapia a cadenza quotidiana per un mese
Parametri osservati: Variazione di parametri cardiovascolari e del livello di ansia. Musica con playlist creata da musicoterapista professionista, in base alle preferenze del paziente
DI COSA ABBIAMO BISOGNO
All’interno del reparto di Cardiologia si possono ipotizzare diversi contesti, da un lato di umanizzazione della struttura ospedaliera attraverso la predisposizione di un servizio che migliori la permanenza del paziente nel reparto, dall’altro di sviluppo di uno studio che seguendo un approccio scientifico possa apportare dei risultati interessanti.
In tutti i casi proposti si tratta di musicoterapia attiva, legata all’ascolto individualizzato da parte del paziente della musica scelta dal musicoterapista seguendo criteri musicali specifici.
Le risorse necessarie sono i dispositivi per la preparazione delle playlist e un musicoterapista che scelga la musica da utilizzare durante l’ascolto.
Migliorare la percezione del paziente delle cure è uno strumento fondamentale che aiuta il paziente stesso a tollerare gli esami, riducendo gli stati di ansia e di stress che accompagnano i trattamenti, e facilita il personale sanitario a svolgere le attività santitarie.